Challenger 2016NEW YORK – Saluta gli US Open, ma sarà probabilmente indimenticabile la prima volta al terzo turno di un torneo dello Slam per Paolo Lorenzi. Il 34enne senese, dopo il netto successo sull’argentino Carlos Berlocq e la maratona vincente in cinque set sul francese Gilles Simon, testa di serie numero 30, tiene testa per quattro set niente meno che ad Andy Murray, numero 2 del mondo e del tabellone: 76(4) 57 62 63 il punteggio con cui, in tre ore e 17 minuti, si impone il britannico, trionfatore a Wimbledon e alle Olimpiadi di Rio, portandosi così 3-0 nei confronti diretti (anche se gli altri risalgono al 2005 e 2006).

“Murray è ovviamente strafavorito, ma comunque partiamo da zero a zero. Certo se gioca al suo livello è durissima”, aveva detto Paolo parlando di una sfida sulla carta impossibile. Un match che l’azzurro ha comunque affrontato senza alcun timore reverenziale, obbligando un avversario di quel calibro a dare il massimo per riuscire ad approdare agli ottavi. E gli applausi del campo principale di Flushing Meadows sono qualcosa che gli resteranno nel cuore, una soddisfazione non da poco, come pure l’ennesimo best ranking che grazie a questo risultato a New York farà registrare lunedì 12 settembre, quando Lorenzi salirà al numero 35 Atp, diventando anche il numero uno d’Italia.

Alla sua prima volta sull’Arthur Ashe Stadium, lo stadio da tennis più grande del mondo (tra gli spettatori presente nei box a bordo campo anche Kevin Spacey), contro il giocatore più forte del momento, Lorenzi mostra il giusto atteggiamento. Tiene il suo turno iniziale di battuta con un ace (1-1, dopo il primo doppio fallo) l’azzurro, che regge lo scambio costringendo Murray a giocare tanti colpi ogni volta per portare a casa il punto. L’italiano ottiene il 2-2 con un rovescio lungolinea vincente, poi nel sesto game cancella ben quattro palle break (la prima con una palla corta da applausi) e ottiene il 3-3, con una volee di servizio a seguire a rete il servizio e poi un errore di dritto dello scozzese. E dopo aver tenuto a zero la battuta (4-4) è proprio Paolo a strappare per primo il servizio al numero 2 del mondo, che mostra poca pazienza, cercando di spingere e accelerare subito, senza trovare sempre il campo. Sopra 5-4, Lorenzi sente il momento, si irrigidisce e, servendo appena una prima, con tre errori di dritto e uno di rovescio subisce l’immediato contro-break. Il britannico si carica con qualche urlo (“Lotta, tira fuori l’energia”), si riporta avanti ma sbaglia un paio di risposte di dritto e l’azzurro si guadagna il tie-break. Dove però Murray dal 2-2 alza intensità e potenza dei colpi e chiude per 7 punti a 4, in un’ora esatta di gioco, alla seconda palla utile.
Il campione olimpico accelera e in apertura di secondo set strappa la battuta all’allievo di coach Galoppini, che però reagisce alla grande, con un immediato contro-break a zero e un altro game in bianco per il 2-1 in suo favore. Andy si cava il cappellino, vince il game a zero (con due ace finali) ma però nel sesto gioco deve cedere il servizio a uno scatenato Lorenzi che si porta sul 5-2 (dritto steccato dello scozzese) e al cambio campo chiede l’intervento del fisioterapista per alcune vesciche alla mano. E anche stavolta, quando va a servire per il set sul 5-3, Murray non concede più nulla e l’italiano deve incassare il contro-break (in questo game i due giocano anche lo scambio sin qui più lungo del torneo: 42 colpi). Paolo lotta con generosità su ogni palla, arriva a due punti dal set (40-40 recuperando da 40-15) ma non può evitare il riaggancio sul 5-5. Eppure è lui a risalire 6-5 e a brekkare di nuovo il britannico pareggiando il conto dei set (1 ora e 55’) dopo aver vinti anche un punto da standing ovation, forse il più bello sin qui di tutto il torneo.
Il campione di Glasgow indossa la corazza d’acciaio nel terzo e parte di slancio 2-0 (break nel game d’apertura) ingaggiando una sorta di braccio di ferro con l’azzurro, che fronteggia tre palle break e rimane in scia al rivale (1-2). Quindi, al cambio campo, un medical time-out per curare le vesciche alle dita della mano destra per Lorenzi, che sotto la spinta costante dell’avversario comincia ad accusare il peso dello sforzo, ritrovandosi sotto 5-1. Paolo accorcia salvando un set point però nulla può poi contro un Murray che ritrova la battuta e intasca la terza frazione (62).
Ormai ha messo il pilota automatico il britannico, che subito in avvio di quarto set piazza il break (Lorenzi era 40-15) e poi guadagna il 2-0, fronteggiando anche una chance per il contro-break del senese, il quale comunque rimane incollato (1-2 e 2-3). Due doppi falli consecutivi del numero 2 del mondo offrono al senese una chance per il 3-3, cancellata da campione da Murray, che ottiene il 4-2 con altri due vincenti. Paolo è ormai in riserva, forza anche la seconda di servizio, commette un paio di doppi falli e al secondo match point lo scozzese guadagna gli ottavi di finale. (Fonte federtennis.it)