Inarrestabile, come il titolo della sua autobiografia (“Unstoppable: my life so far”) che uscirà il prossimo 12 settembre. Maria Sharapova è un personaggio unico, simpatica o antipatica la si possa trovare. Non è soltanto una campionessa che è riuscita ad arrivare al numero uno del ranking mondiale – posizione difesa complessivamente per 21 settimane – e a completare il Career Grand Slam. Ma è anche un’icona dello star system ed una regina del glamour, e soprattutto una grande promotrice di se stessa. In altre parole un personaggio con la “P” maiuscola, del quale in questi 15 mesi il mondo del tennis ha sentito la mancanza. Con buona pace di tutte le altre.
TUTTO IN UNA NOTTE – Tutto comincia la notte che papà Yuri e la piccola Masha, che ha appena 9 anni, arrivano all’Accademia di Nick Bollettieri, in Florida. Nessuno li sta aspettando, sono partiti dalla Russia con appena 700 dollari in tasca e non parlano una parola d’inglese. Tra tante incognite, una certezza: quella bambina alta e bionda può diventare la star del tennis mondiale. E così è stato: Maria è diventata una delle atlete più famose e pagate nella storia dello sport. A 17 anni ha vinto Wimbledon battendo Serena Williams (una delle sole due volte in cui le sia mai riuscito) e a 18 è diventata per la prima volta numero uno del mondo (era il 22 agosto del 2005). In carriera ha vinto 35 tornei tra cui 5 Slam – Australian Open 2008; Roland Garros 2012 e 2014; Wimbledon 2004 ed Us Open 2006 – ed ha giocato altre 23 finali.
“Ho voluto scrivere questo libro, che mi ha tenuto impegnata nell’ultimo anno, un po’ per raccontare la mia storia e per far si che venga capita” – ha sottolineato la bella siberiana – ”ma soprattutto perché la mia infanzia è un mistero anche per me. Mi pongo sempre le stesse domande: come ho fatto ad arrivare fin qui? Cosa è andato per il verso giusto? Cosa ho sbagliato?”. E da accorta donna d’affari qual è – del resto la scorsa estate ha partecipato ad uno stage NBA alla Harvard Business School – ha pensato bene di presentare la sua autobiografia a pochi giorni dal rientro nel circuito mondiale …
SEMPLICEMENTE MARIA – “Maria!, I’ve just met a girl named Maria, And suddenly that name
Will never be the same …” (“Maria, ho appena incontrato una ragazza che si chiama Maria, ed improvvisamente quel nome non sarà mai più lo stesso”). Così canta il protagonista del musical “West Side Story”. Piaccia o no, la Sharapova ha cambiato le regole: una sportiva brava e famosa, oltretutto innegabilmente bella, può diventare una donna d’affari di successo. Per l’autorevole rivista “Forbes”, è lei l’atleta donna più pagata al mondo, e lo stop per la squalifica per doping non ha nemmeno inciso sul conto in banca della russa. Anche perché gli sponsor che in un primo momento avevano “congelato” i ricchi contratti, dopo la riduzione della squalifica e le motivazioni della sentenza (che ha riconosciuto la buona fede della russa: va ricordato che fino al 1° gennaio del 2016 la sostanza non era inclusa nell’elenco di quelle proibite) sono immediatamente tornati al fianco della russa. La cosa curiosa è che Masha guadagna molto più fuori del campo da tennis che dentro. Oltre alle collezioni di abbigliamento per la casa che la sponsorizza da sempre (della quale è stilista) a quelle di accessori di tutti i tipi, ai servizi fotografici di ogni tipo sulle riviste patinate, nel 2013 Maria ha lanciato anche una linea di caramelle giganti, decisamente ipercaloriche, “Sugarpova”, alla quale di recente ha affiancato anche una linea di cioccolatini. “Se spari alla luna anche se la manchi comunque arrivi alle stelle: è importante fare sogni e farli grandi. Altrimenti è difficile alzarsi la mattina”, è il mantra della russa che lo scorso 19 aprile ha festeggiato trent’anni.
UNA POPLARITA’ ENORME – Anche il versante “rosa” della Sharapova ha sempre fatto notizia. Dalle accuse di essere un po’”fredda” rivoltelle dal leader dei Maroon 5 Adam Levine (un vero gentleman non c’è che dire …) al fidanzamento – con tanto di mega brillante – con il cestista serbo Sasha Vujačić, alla “liason” con il bulgaro Grigor Dimitrov, di cinque anni più giovane, chiusa a luglio 2015. Sempre, costantemente, sotto i riflettori. E’ la conseguenza della sua enorme popolarità: 15 milioni e mezzo di fan su Facebook ai quali si vanno ad aggiungere gli oltre 5 milioni di follower su twitter. In questi mesi, seppure tenuti costantemente informati sui social dalla loro beniamina, gli appassionati di tennis hanno sentito davvero la sua mancanza: quando lo scorso dicembre ha disputato un’esibizione a Portorico contro la campionessa olimpica Monica Puig (perdendola) erano in 15mila ad applaudirla: “E’ stato molto bello giocare di nuovo anche se in effetti non ho mai smesso di allenarmi. Non è stato facile restare lontana dal circuito perché è da quando ero bambina che gioco a tennis. Mi emoziona molto far parte di questo mondo anche se so che non sarà semplice tornare a competere”.
UN’ALTRA POSSIBILITA’ – “Metto sempre grande professionalità in tutto quello che faccio, giorno dopo giorno. Ho deluso i miei fan, ho deluso lo sport …. Non voglio chiudere così la mia carriera: spero che mi venga data un’ulteriore possibilità di giocare”, aveva detto durante la conferenza stampa del 7 marzo 2016 dopo l’annuncio della positività al Meldonium (che lei ha sempre detto di prendere come medicinale). A trent’anni Masha riparte dallo “0” che accompagna il suo nome nel ranking. Tante le incognite che circondano il rientro della “tigre siberiana”: difficile prevedere quanto ci metterà a ritornare protagonista o se mai ci riuscirà. “Ho imparato molto presto che la vera forza è nella mente. Una partita può durare anche ore, ci sono tanti alti e bassi ed è impossibile mantenere il livello top a lungo. Perciò è fondamentale come reagisci ai momenti negativi e quanto riesci a restare concentrata”: beh quella che sta per affrontare Maria è sicuramente la sfida più difficile della sua carriera. Non resta che augurarle buona fortuna. (di Tiziana Tricarico, fonte federtennis.it)