Al Tennis Club Caltanissetta si consuma una pagina di storia contemporanea del tennis nisseno.

Un fine settimana di alti e bassi ha contraddistinto l’attività tennistica del nostro circolo.

Un grandissimo Marco Colore vince il campionato regionale Under 16 battendo in semifinale Dario Pecoraro e in finale Edoardo Catalfo, con il punteggio di 7/5 6/2.

Uno splendido risultato che conferma la maturità raggiunta dal nostro pupillo di casa e un livello tennistico che lascia ben sperare per il prosieguo della sua attività professionale. Complimenti e in bocca al lupo per una sfavillante carriera.

Purtroppo non è andata altrettanto bene alle due squadre D3 femminili.

La squadra A perde in trasferta per 3/0 contro le pari livello di Nicosia. Corinne Pinto, Chiara Lomonaco e Roberta Savoja nulla possono contro le brave rivali della cittadina ennese. 

Anche le ragazze della squadra B perdono in casa contro le giocatrici di Nicosia, in un incontro/scontro incrociato. Una coriacea e mai doma Alessandra Pedano, capitano, deve arrendersi sul punteggio di 6/4 4/6 6/2.  Miriam Saporito perde l’altro incontro singolare mentre Veruska Miccichè e Paola Silvino cedono il doppio. È stata una bellissima esperienza, propedeutica per i futuri impegni che porteranno, ne siamo certi, ottimi risultati.

Ma chi si fosse trovato a passare per il Tennis Club, sabato pomeriggio scorso, avrebbe potuto assistere ad una lezione di Teoria della Gestalt.

La squadra Over 45 limitata 4.3, condotta da un inossidabile e coriaceo Nino Argentati si impone contro i pari livello dell’ENI di Gela per 3/0.

Fabio Garofalo vince il singolare per 6/3 7/6, Nino Argentati vince il singolare per 6/1 6/4 mentre Gerlando Gramaglia e Mimmo Lomonaco si impongono nel doppio con il punteggio di 2/6 6/2 10/7.

La squadra si aggiudica quindi il primo posto in classifica, per approdare così alla fase regionale.

  • Era la migliore squadra del torneo? Forse no! 
  • Erano i giocatori più affiatati? Forse no! 
  • Sono stati i più fortunati? Forse no!

Probabilmente, dicono i più attenti, è stata una saggia scelta del capitano, che ha preferito valorizzare i rapporti umani piuttosto che le competenze individuali schierando, di volta in volta, non la migliore squadra possibile ma quella che avrebbe potuto garantire i migliori risultati. 

La squadra più forte della somma delle forze dei singoli giocatori!

La scelta non è stata subito condivisa dal Direttore Sportivo che ha provveduto, anticipatamente, a defenestrare il capitano. Salvo poi fare un passo indietro quando era impossibile riconoscere i meriti di una scelta che ha preferito valorizzare i rapporti umani a discapito delle scelte tattiche.

Devo ringraziare tutti i ragazzi della squadra è in particolar modo BUM BUM Garofalo che non mi ha fatto mai mancare il suo apporto tecnico, affiancandomi anche in panchina, nei momenti più difficili, quando era necessario dare una ulteriore spinta ai giocatori in campo. Sono molto contento dei risultati ottenuti e del passo indietro fatto dal DS. Tuttavia, considero concluso il mio mandato e affido le sorti dei miei tigrotti a chi saprà fare meglio di me!” è il commento di un gongolante Nino Argentati che si allontana con il sorriso sotto ai baffi.

It’s louder than words, The sum of our parts, The beat of our hearts (è più forte delle parole, la somma delle nostre componenti, il battito dei nostri cuori) cantavano i Pink Floyd.